Autore e lettore nel "De Rerum Natura" di Lucrezio
foto di Bruna Bonino Riprendo volutamente il titolo di un mio precedente lavoro su Ariosto , non solo perché nel De rerum natura di Lucrezio il lettore è chiamato continuamente in causa, ma anche perché, da quando all’università ho frequentato il corso di estetica del prof. Pareyson, ritengo che il ruolo del lettore sia fondamentale, sia assimilabile a quello del musicista che interpreta un brano musicale: una pagina scritta rimarrebbe muta, inutile, senza un lettore, come uno spartito senza un suonatore… E se oggi i lettori determinano il successo commerciale di un autore, nel caso degli autori antichi, latini e greci, i lettori ne hanno determinato la sopravvivenza tout court . Prima dell’invenzione della stampa, infatti, i manoscritti venivano ricopiati a mano da chi voleva leggerli ed è stata la catena secolare delle trascrizioni a permettere che arrivassero fino a noi – cioè fino alle prime edizioni a stampa, nel XV sec., che garantendo la riproducibilità...