Dal diario di una trentenne
Avevo undici anni quando sono stata “molestata”. I miei genitori, allora, non avevano dato peso alla cosa, forse per proteggermi. E poi, l’ understatement è la cifra della nostra famiglia. Minimizzare, non drammatizzare sono le nostre parole d’ordine. Solo oggi ho il coraggio di parlarne, dopo aver letto, in un articolo di Elisabetta Rasy, affermazioni coraggiose e controcorrente, come queste: «Il caso Weinstein ha un merito: ha messo in campo, oltre a uno smodato desiderio di dire la propria opinione e di creare tifoserie contrapposte, un interessante pregiudizio basato sostanzialmente su un unico capo d’accusa: se molestie ci sono state andavano smascherate subito e invece, arrivando anni e anni dopo i fatti, la denuncia delle donne è in colpevole ritardo. Vero, giusto, proprio così, non si potrebbe mettere meglio a fuoco la situazione: la parola delle donne è in ritardo. Solo che non si tratta di quei venti anni dai fatti, cioè dalla prepotenza sessuale del produttore am...