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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

Essere e non essere Bach

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“Un Bach che non avete mai visto” è il sottotitolo della terza edizione del Festival “Back TO Bach” che ha fatto tappa anche a Mondovì, lunedì 20 novembre, con un concerto del Maghini Consort cui ha partecipato anche il Coro delle Voci Bianche e Coro Giovanile della Scuola Comunale di Musica di Mondovì. In programma “Bach trascrittore”, cioè un Bach che è e non è Bach – come spiega il maestro Chiavazza, direttore artistico del Festival e direttore del Maghini Consort, introducendo la serata, che propone il salmo 51, BWV 1083, tratto dallo Stabat Mater di Pergolesi e la Missa brevis in do minore di Durante - Bach. La trascrizione musicale di Bach è una vera e propria ricreazione dei capolavori dei due compositori italiani: nel caso dello Stabat Mater , Bach non solo sostituisce il testo della preghiera di Jacopone da Todi musicata da Pergolesi con il testo tedesco del Miserere , ma interviene anche sulla partitura, cambiando le voci soliste e la viola; anche di fronte alla messa di Du...

“Tre fulgenti stelle”, per risentire la voce di Giuliana

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«Leggere questi tre saggi è risentire la voce di Giuliana, è come parlare ancora con lei». Così l’amico Stefano Casarino ha introdotto, sabato 9 marzo scorso, la presentazione del libro postumo di Giuliana Bagnasco Tre fulgenti stelle (ed. Spigolatori 2024) – ed è ciò che voglio fare io scrivendo queste righe: parlare ancora con lei, ma soprattutto di lei e del suo rapporto con la poesia. Giuliana aveva letteralmente “bisogno” di poesia, perché solo nella lingua della poesia trovava espressa la sua intensità, la sua visceralità di sentire e vi si riconosceva – a maggior ragione se le poesie erano scritte da donne perché, aveva scritto nel 1997, «l’autenticità del sentire pare essere requisito della poesia femminile». Per questo era una straordinaria, acutissima lettrice di poesia, perché per lei leggere voleva dire immergersi nel mondo della poetessa alla ricerca dell’autenticità, rivivere dall’interno i suoi versi, farli propri e riemergere in qualche modo cambiata, trasfigurata da ...

Accadde a Zurigo, una notte d'ottobre...

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(da Wikimedia Commons) Com’è possibile? Un racconto di Silvano Gregoli che s’intitola Zurigo  1967 si apre all’aeroporto di Bruxelles (ma non perché l’io-narrante si stia imbarcando su un aereo per Zurigo: è ancora ben ancorato alla terraferma, e gli aerei si limita a guardarli decollare e atterrare), e contiene una sequenza dedicata addirittura alla Cuneo dei Savoia! Trovate tutto questo spiazzante, disorientante? Avete perfettamente ragione: in termini tecnici si chiama “straniamento” ed è l’effetto che il vero artista produce con la sua originalità, il suo sguardo ‘divergente’, anticonformista, sul mondo. Vi dà quasi fastidio, questo? No, adesso vi sbagliate, lasciate che vi spieghi. La trama del racconto si può riassumere in due parole: il protagonista-narratore, un italiano che da pochi mesi lavora a Bruxelles, viene mandato per un congresso a Zurigo. Lì, non avendo prenotato un albergo, vaga mezza la notte in taxi alla vana ricerca di un posto-letto, e infine lo trova… non ...

Due antologie femminili

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Per puro caso, in occasione della Festa della Donna 2018, sono arrivate sul tavolo della redazione di   Margutte  due “antologie femminili”: una appena uscita presso l’editore Giuliano Ladolfi, l’altra stampata nel 1840 a Torino da Gianini e Fiore, con l’intento pedagogico-didascalico esplicitamente dichiarato di «incitare la donna ad una maggiore istruzione». I curatori (anonimi) di quest’ultima concludono la prefazione rivolgendosi alle “Donne gentili” destinatarie dell’antologia, che è «chiara prova del valor femminile e in pari tempo invito a quella istruzione, la quale vi farà più care le cure domestiche, più dolci i miti uffici di sorella, gli affannosi e sublimi di sposa, e di madre; maggiore l’applauso, e la reverenza dei buoni, e fermerà sempre più nel vostro sesso il vanto di essere uno dei più sicuri mezzi di iscorgere ( scortare,  n.d.r)   l’umanità a que’ migliori destini che forse Iddio nel suo segreto le sta preparando.» È inevitabile emozionarsi, sfog...