Un viaggio nell’universo di Alessandro Scarlatti, ossia della musica
Ma a che cosa serve la musica? Perché non possiamo farne a meno? A questa domanda ha risposto perfettamente il concerto conclusivo del 58° Festival dei Saraceni, tenutosi il 22 agosto scorso nella prestigiosa cornice della Reggia di Valcasotto davanti a un foltissimo pubblico: il suo programma “enciclopedico”, infatti, compendiava tutti gli aspetti della produzione musicale di Alessandro Scarlatti (musica strumentale, cantate sacre e profane) e tutti gli “usi” della musica tout court: in funzione “subordinata”, per accompagnare la voce umana nelle più svariate occasioni di canto, e nella forma assoluta di solo suono, nella sua natura asemantica, di puro “gioco” di frequenze e ritmi. Nato a Palermo nel 1660, ma trasferitosi giovanissimo a Roma, Scarlatti creò il suo stile a Napoli, forgiando il cosiddetto melodramma “napoletano”. Ma è nelle cantate che Alessandro fu insuperabile, e fu preso a modello sia da Händel che da Bach. A Napoli morirà nel 1725, e con questo concerto l’Academ...