Nel nome dei padri: "Nìvole da prim" di Remigio Bertolino
Ripeness is all – sostiene Shakespeare – e maturità significa ritrovare o riconoscere i propri padri, confrontarsi col padre, come fa Remigio Bertolino in questa sua ultima raccolta, Nìvole da prim, Nuvole di primavera , Interlinea edizioni, Novara 2019, che ne segna la piena maturità letteraria. I versi sono infatti affollati, oltre che di nuvole, di figure paterne, dai “padri” poetici, i trovatori provenzali – come Bertran de Born o Marcabru esplicitamente citati – al padre anagrafico, a cui è dedicata fin dal titolo la quarta delle cinque sezioni in cui è suddivisa l’opera, ma che è ben presente anche nella terza, eponima. Ed è di un padre anche la voce straziata che si rivolge al figlio morto nella prima sezione, il poemetto Cenere e silenzi , mentre nella seconda, Pastore , chi parla è un giovane pastore a contatto con la silente bellezza della montagna e la grazia delle nuvole “beate di luce”, che «posano la testa, quiete, / su cuscini di silenzi...