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FuturBalla, ossia la pittura di ‘equivalenti astratti’ dell’Universo

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  “Voci di ribellione alla tradizione ottocentesca: i crepuscolari, i futuristi, gli ermetici”. Questa la traccia del tema di letteratura italiana alla maturità che chi scrive si trovò a sviluppare. Probabilmente senza avere neanche il coraggio di evidenziare che dei tre movimenti indicati il primo e il terzo rimasero confinati nell’ambito della letteratura e consumarono la loro ‘ribellione’ in forme timide e circospette sì, ma radicali, mentre il secondo, che la esibiva provocatoriamente fin dal nome (Futurismo), in letteratura fu un mezzo flop – che valore artistico hanno le ‘opere’ rivoluzionarie di Marinetti? -, ma in compenso con i suoi Manifesti aprì la strada a un profondo rinnovamento, in tutta Europa, nella musica e nella pittura. La mostra “FuturBalla”, a cura di Ester Coen, visitabile ad Alba presso la Fondazione Ferrero fino al 27 febbraio 2017, ne è un tangibile esempio nel campo della pittura. Giacomo Balla, nato a Torino nel 1871 e morto a Roma nel 1958, è con U...